Stramilano Story
Fenomeno popolare sportivo. Sinonimo di aggregazione e movimento all’aria aperta, attitudine allo stare insieme con simpatia.
Ha cambiato le rigide abitudini dei milanesi, casa – fatturato e basta, che a piedi e comunque sempre “di corsa…” finalmente illuminano Milano di spontanea giovialità, prendendo parte all’evento sportivo di massa più amato della città.
Collocazione collaudata nella storia dei milanesi, signore e signori, ecco la Stramilano: la Stramilano dei 50.000.
Dalla Milano-Proserpio, una “passeggiata non competitiva” di 43 Km che Renato Cepparo organizzava, in notturna, con la famiglia ed alcuni amici, prese forma il concetto della Stramilano.
La prima edizione si svolse un martedì del 1972, in notturna, con partenza dall’oratorio di Viale Suzzani. Km 24,700 lungo la grande circonvallazione della città, organizzata con gli amici del Gruppo Alpinistico Fior di Roccia, fervido compendio di vita alpinistica e sportiva. Ha inizio così, dal genuino e schietto divertimento di un allegra combriccola di milanesi casinari, l’era delle tapasciate con la prima non competitiva italiana: la Stramilano.
Al via si presentarono 3.500 partecipanti, ai quali se ne aggiunsero altri 3.000 fuori quota.
Curiosità: nonostante l’aspetto ludico di questa prima epica Stramilano, vollero parteciparvi anche alcuni affermati atleti italiani, non solo… la performance di De Menego, il maratoneta cortinese, gli permise di essere ammesso alla maratona olimpica di Monaco di Baviera.
Ignari depositari del jogging e dell’attività sportiva amatoriale, increduli dell’inaspettata e crescente risposta di pubblico (i cosiddetti tapascioni!), sono giunti inarrestabili fino ad oggi.
Partenza da Piazza Duomo: il rombo del cannone del Reggimento Artiglieria a cavallo e l’immancabile fanfara dei bersaglieri, (alla Stramilano tutto va di corsa…) sono il mitico start dei 50.000. Corrono, camminano, alcuni zoppicano ma va bene, in un clima di lieta condivisione, lungo i 10 Km che li separa dall’Arena Civica dove li attende medaglia, ristoro, la banda e la soddisfazione di aver accettato la sfida di arrivare al traguardo.
Inconsapevolmente lo start dall’oratorio di Viale Suzzani anticipava la significativa entrata in calendario Fidal della Stramilano Agonistica Internazionale, oggi Stramilano Half Marathon, di Km 21,097 nell’anno 1976.
L’agonismo a braccetto della prorompente marcia dei 50.000. La manifestazione nella manifestazione, che richiama ad ogni edizione, campioni olimpici e detentori di record mondiali iscritti nell’Albo d’Oro dell’atletica leggera, e che tuttavia non smentisce l’illustre DNA di manifestazione popolare.
Sempre al rombo del leggendario cannone si uniscono ai grandi della corsa (emozionante vederli tutti insieme nel riscaldamento, avanti e indietro nella via prospiciente il Castello degli Sforza/Visconti), la massa degli appassionati che, fieri del numero a loro assegnato, tendono a fare il loro personale.
Prestigio e tradizione alla Stramilano Half Marathon è la consueta partecipazione degli atleti dell’Esercito Italiano e dei Carabinieri.
Dal 1996 il sodalizio Stramilano – Croce Rossa Italiana garantisce ai concorrenti l’assistenza sanitaria e logistica.
Ma i veri campioni della Stramilano sono i mini agonisti, indiscussi promotori di spensieratezza e allegria.
Il gaio vociare dei piccoli atleti è la Stramilanina. La gara su misura dei bambini (e di chi vuole fare meno fatica!). Per una buona oretta mettono alla corda i grandi, pronti a cimentarsi nel loro mini-percorso di 5 Km da piazza Duomo all’Arena, il festoso spuntino al secondo chilometro e poi via di nuovo verso la medaglia.
L’attenzione del pubblico e dell’organizzazione tutta è su di loro. Pettorale e t-shirt per insegnare a noi grandi che correre in allegria, fa bene al fisico e fa ancora più bene all’anima.
E alura fiulett andì semper de cursa, Milan l’è un gran Milan, el ve spetta!
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