Le strade i parchi sono sempre più frequentati da persone che corrono. Tra queste possiamo ammirare i veri professionisti di questo sport, che amano correre per allenarsi in ogni situazione e circostanza. Nessuno li ha mai convinti a correre: per loro la corsa è la più naturale attività dell’essere umano e la facilità con cui si muovono su piste o strade evoca abilità ancestrali, come a ricordarci che siamo stati anche noi un tempo veloci predatori.
Ci sono poi i cosidetti “amatori”, che si sono avvicinati alla corsa per passione e che dedicano alle “scarpette” ogni scampolo libero dalla vita lavorativa. Generalmente, li hanno convinti a correre altri amici ma, piano piano, questa attività ha creato la dimensione di una vera e propria passione. Un contagio che si propaga. Infine, esiste un’ampia categoria di persone per cui la corsa rappresenta un mezzo importante per il recupero e il mantenimento di un buono stato di salute. Costoro non sono mai stati motivati a correre, hanno sempre avuto una naturale diffidenza verso tale attività, ma vi sono stati trasportati, a volte anche a malincuore, per motivi di salute, dalla prescrizione di un medico, dal consiglio di un sanitario o di un operatore del fitness, o semplicemente da banali considerazioni sul proprio stato di salute eccessivamente sedentaria o da un peso corporeo ormai eccessivo.
Perché tutti questi sportivi, alla fine, amano correre?
Perché a qualsiasi livello il bilancio tra il costo della corsa e i benefici che questa attività apporta a livello mentale, sociale e di salute rimane sempre in forte terreno positivo. Qualunque siano le motivazioni che fanno correre chi corre, i benefici apportati della corsa all’organismo umano possono essere divisi in tre categorie principali. Nella prima categoria possiamo inserire i benefici relativi alla salute, che sono innumerevoli e che vanno dalla perdita di peso al miglioramento della massa magra, dal progredire dell’efficienza del sistema cardiovascolare alla riduzione degli effetti dell’invecchiamento. La corsa è molto utile anche nella prevenzione di diverse patologie soprattutto metaboliche e cardiache, nonché nel recupero della capacità di esercizio del sistema cardiopolmonare dopo un evento patologico importante con infarto del miocardio. Nella seconda categoria di benefici offerti all’individuo dalla corsa possiamo annoverare quelli relativi alla salute mentale. È ormai ampiamente dimostrato che la corsa migliora la sintomatologia nei casi di depressione, di ansia e di molte altre patologie della sfera mentale ed emozionale. Inoltre, è stato dimostrato che correre migliora tutto gli innumerevoli effetti negativi connessi allo stress. Questo è il motivo per cui molti soggetti vedono nella corsa un momento di svago importante che possa creare una sorta di “realtà mentale parallela”, una palestra della mente, oltre che del corpo, in cui il soggetto si incontra con se stesso, sperimenta i propri limiti e si avvicina attraverso la fatica fisica a una migliore conoscenza di sé. Esistono infine i benefici “sociali” della corsa, legati al fatto che questa attività è ormai diventata un fenomeno di massa. E tutto ciò che è massa, nel caso dell’uomo, crea sempre alla fine una comunità. Una comunità con delle regole, con norme sociali di comportamento positivo, con una cultura della salute alle spalle e una maggior voglia di incontrarsi per scambiare conoscenze ed esperienze. La corsa rappresenta quindi anche un formidabile punto di incontro sociale, non essendo uno sport d’elite: infatti praticarla non richiede grandi attrezzature, impianti particolari o capacità tecniche difficilmente acquisibili.
La corsa è il più democratico di tutti gli sport.
Ogni anno l’atleta agonista deve per legge sottoporsi alla visita di idoneità per ottenere la certificazione che gli permette di scendere in pista. Senza tale certificato la nostra legislazione proibisce la partecipazione agli eventi sportivi e il Presidente della Società è penalmente responsabile dei danni che possono derivare all’atleta in campo. Appare quindi ben evidente l’importanza che la Legge attribuisce a tale controllo medico. E non a torto!
La visita di idoneità alla pratica dello sport agonistico è uno dei momenti peculiari della vita di un atleta. Durante la visita, infatti, la valutazione delle condizioni fisiche del soggetto serve ad individuare possibili patologie ignote anche all’atleta stesso, e a prevenire i danni alla salute che potrebbero sorgere nello svolgimento dell’attività futura. Nella pratica della medicina dello sport la visita di idoneità rappresenta il punto di contatto tra l’attività professionale e sociale del medico curante e quella sportiva dell’agonista, rimanendo sovente l’unico momento di confronto tra la cultura sanitaria e quella dello sport in senso stretto. Per questo motivo, l’incontro con il medico sportivo non deve essere vissuto come un esame da superare il più velocemente possibile. La visita è, al contrario, un momento di sosta per l’atleta, in cui riferire al medico tutte le problematiche di interesse sanitario insorte nell’anno precedente. Il medico deve rendersi altresì disponibile a chiarire tutti i dubbi riguardanti il rapporto tra i problemi sanitari e l’attività agonistica. Deve essere, inoltre, pronto a fornire informazioni e raccomandazioni sui risultati scientifici più recenti riguardanti l’allenamento, le patologie sportive e l’integrazione alimentare.
I Centri di Medicina dello Sport della Regione Lombardia sono numerosi, e alcuni di questi sono particolarmente attrezzati per affrontare con un approccio a 360 gradi tutte le esigenze dell’atleta, agonista e non. Il grande vantaggio per il podista è che la semplice visita di idoneità può essere eseguita con la garanzia di poter effettuare, in tempi brevissimi, tutti gli eventuali esami integrativi che si rendono necessari per focalizzare meglio i sospetti diagnostici del medico sportivo. Un Centro di Medicina dello Sport realmente al servizio dell’atleta dovrebbe anche disporre di competenze specifiche, con rispettivi ambulatori, per risolvere i numerosi problemi posti dall’allenamento moderno, ed essere in grado di effettuare corrette valutazioni delle condizioni di allenamento dell’atleta stesso. E’ infatti importante che, con l’incrementare delle cognizioni scientifiche applicate alla materia “sport”, il personale medico sportivo sia in grado di affrontare adeguatamente le richieste dello sportivo che non riguardano solo la salute in senso stretto. In diversi Centri, ad esempio, si eseguono test da sforzo su nastro trasportatore o cicloergometro al fine di valutare le condizioni dello stato aerobico dell’atleta, fondamentali per comprendere meglio le sue potenzialità cardiovascolari e migliorare o pianificare un allenamento specifico alla corsa. In altri Centri è possibile anche effettuare test biomeccanici specifici per la corsa o per il semplice cammino, al fine di evidenziare eventuali problematiche della locomozione che, se non corrette, potrebbero nel tempo condurre all’insorgenza di patologie muscolo-tendinee o articolari. Nei casi poi in cui si verifichi la necessità di un maggior controllo del peso dell’atleta, è possibile trovare in diversi Centri un’opportuna consulenza che valuti la normale dieta abituale del corridore e sia in grado di modificarla al meglio, tenendo conto delle necessità del carico calorico dell’allenamento e delle condizioni di massa corporea e di distribuzione tra massa grassa e massa magra considerate ottimali nell’atleta specifico. I Centri di Medicina Sportiva sono quindi in continua evoluzione, non solo per affrontare le principali problematiche relative alla pura certificazione di idoneità dell’atleta, sia essa di tipo agonistico che non agonistico, ma anche per fornire un servizio specialistico sempre più completo al soggetto che corre. Chi corre deve consumare senza consumarsi. Il medico sportivo deve sorvegliare che ciò accada nei modi e nei tempi ottimali.